ECOLOGIA: POLITICA DA SEMPRE SCONOSCIUTA IN CALABRIA

La Calabria si presenta come un paese a termine, dalla topografia provvisoria; tutto quello che ancora vediamo di agricolo, di verde, di paesistico è tale ormai in via temporanea, soggetto a scomparire sotto case e strade, cave e depositi di rifiuti, ossature di capannoni industriali mai portati a termine, scuole cadenti, ospedali fatiscenti, edilizia quasi sempre abusiva ed illegale. Tutto questo grazie a quella forma diffusa di analfabetismo che è l’analfabetismo urbanistico ,di cui già ne parlavamo con l’amico arch. Pino Casale sin dal 1971, della nostra stragrande maggioranza dei nostri comuni che hanno tutti piani sovradimensionati, senza alcun rapporto con la realtà e con i reali bisogni. Assistiamo ad una urbanizzazione selvaggia che ha stravolto e distrutto irreversibilmente il territorio ; eppure era “ questa “ la vera risorsa di questa regione che avremmo dovuto trattare con la massima parsimonia, cura e rispetto . L’abbiamo invece saccheggiata, l’abbiamo presa d’assalto come una terra di nessuno, considerandola praticamente tutta < edificabile > , lasciandola così in mano alla più spietata ruberia della criminalità organizzata : la ‘ndrangheta ! Un inverecondo sparpagliamento edilizio, quasi sempre abusivo, sommerge pianure,coste,colline, abolendo ogni distinzione fra città e campagna e sommergendo tante aree agricole. Al costruito si accompagnano le discariche dei rifiuti, i terreni vaghi e degradati. E’ il paradosso, lo scandalo. E’ una incolta irrisione delle regole elementari del vivere associato, un attentato all’integrità dell’ambiante , territorio e suolo.
Il secondo risultato di questa selvaggia urbanizzazione e del disprezzo per l’ambiente è la piaga rovinosa e permanente che è il dissesto idro-geologico. Abbiamo preso d’assalto il territorio nella completa ignoranza delle sue caratteristiche, abbiamo occluso, spianato, svuotato, asportato, cementificato, ed il suolo ha risposto sfasciandosi anno dopo anno. Niente si fa per prevenire : ghiaia e sabbia vengono estratte dalle fiumaredevastandone l’alveo, aumentando la velocità delle acque!
Decenni e decenni di malgoverno e di speculazioni hanno fatto delle nostre “ città “ la vergogna d’Italia.
C’è in gran parte dei politici e degli amministratori locali la convinzione che il territorio debba essere una merce da barattare, un vuoto da riempire. Il mondo culturale poi è in gran parte assorto nei propri pensieri, spesso ossequioso verso il potere.
Il cattolicesimo poi, salvo qualche illustre Vescovo inviato in altra regione lontana, nel solco della tradizione giudaico-cristiana, ha contribuito a distruggere la sacralità che la natura aveva nel mondo antico e l’ha sottoposta all’indiscriminato potere dell’uomo sfruttatore e padrone. Giusto è il lamentare l’indifferenza ed il ritardo dell’area cattolica-democratica rispetto alla sfida del problema ecologico nei suoi termini politici : non si definiscono cattolici tutti i politici ed amministratori locali di questa regione ? Ebbene questi politici, questi amministratori pseudo-cattolici hanno affermato la potestà dell’uomo sul resto del creato.Chi di loro, infatti, ha mai studiato o, anche,letto l’insegnamento di San Francesco che la stessa curia romana sembra voler oscurare come il Concilio Vaticano II° ? Avrebbero compreso come S.Francesco, Santo della povertà, abbia detronizzato l’uomo dal suo dominio sulla natura e predicato la tenerezza, la fratellanza con ogni altra cosa animata o inanimata, predicando agli uccelli rapaci, raccogliendo da terra le lumache perché non venissero calpestate e raccomandando ai contadini di lasciare in ogni orto un pezzo di terra non coltivato perché potessero crescere liberamente le erbacee.
E’ l’uso improprio del territorio di questa nostra sfortunata Terra che è alla base della sua crisi ambientale. Il saccheggio del territorio, lo spreco edilizio,,l’imprevidenza geologica, l’incapacità di creare zone protette – e rispettarle - causano spaventosi costi sociali che vengono scaricati sulla collettività ……. che sembra assistere passivamente a questo e ad ……..altri scempi.
Si può ancora sperare ad un futuro diverso ?
Tutto potrà essere possibile se i giovani sapranno appropriarsi del loro futuro togliendolo dalle mani degli imbelli e disinquinando così il cervello di quelle lobbi che in questo degrado hanno trascinato questa parte , una volta, più bella del Paese Italia.
Sergio Sarpino